Rischio Italia o rischio Europa? – Euro vs. Forex MKT – Intermarket Barometer – Aggiornamento del 8 giugno 2018.

Il rischio Paese Italia campeggia sulle prime pagine della stampa specializzata e non, da diverse settimane.

Ma siamo così sicuri che si tratti solo di un rischio delimitato ad una nazione oppure si sono già manifestati riflessi sull’intera area geo-economica di appartenenza: l’Europa?

 

Tassi a 10 anni BTP – Elliott Wave Forecast – Aggiornamento del 8 giugno 2018 hr. 10.10 

L’immagine evidenzia l’andamento giornaliero dei tassi a dieci anni italiani raffigurati con un grafico in candlestick ove il mercato viene analizzato sulla base della teoria delle onde di Elliott. Fino a quando i tassi non ritorneranno su livelli inferiori a quota 2.50 il rischio Paese Italia sarà sempre potenzialmente percepito dagli investitori come una minaccia.

InchCapital Platform – 10Y Italy – Daily candlestick chart – Elliott Wave Forecast – Data Source Fida

Della dichiarata divisione tra Italia e Spagna da un lato e Francia, Germania e virtuosi scandinavi dall’altro avevamo già riferito nel precedente articolo (The Inch Magazine – May 29th, 2018) dove venivano analizzati gli spread dei decennali europei che evidenziano questa progressiva preferenza per la parte virtuosa europea.

Tale situazione è ancora in essere, con una particolarità che non si riscontra da tempo e cioè la debolezza dell’Euro contro tutte le principali valute del mondo: una debolezza pressoché generalizzata contro tutte le aree geo-economiche produttive e sviluppate del pianeta.

L’analisi effettuata utilizzando la piattaforma Inch (Inch Platform) ci consente di classificare le posizioni dell’EURO contro trentaquattro valute, in pratica tutte quelle principali ed anche secondarie del mercato forex.

Come di consueto il DSS trend/momentum (www.inchcapital.com) classifica ogni serie storica attribuendole un punteggio direttamente proporzionale alla tendenza ed accelerazione espressa dal movimento.

 

L’Euro contro tutte le valute del mondo – dati aggiornati al 7 giugno 2018.

L’immagine evidenzia le posizioni rialziste dell’Euro calcolate dalla piattaforma Inch sulla base delle serie storiche giornaliere per tendenza e momentum. Ci sono solo sei posizioni long su trentaquattro cross valutari.

InchCapital Platform – List based on daily time series – Data Source Datalink

 

Da questa analisi l’Euro risulta essere al rialzo contro rispettivamente:

  • Peso Argentino
  • Lira Turca
  • Real brasiliano
  • Peso Messicano
  • Fiorino Ungherese
  • Corona Ceca

In posizione neutrale contro sei valute e di conseguenza al ribasso contro tutte le altre.

Quindi ciò che si è verificato in Italia ed in Spagna si è riflesso in una maggiore percezione del rischio U.E. che al momento ha coinvolto il mercato Forex.

I livelli raggiunti dall’Euro contro la maggior parte delle importanti valute sono dei livelli limite nel senso che l’EURO è chiamato ad evidenziare una reazione importante entro la fine del mese in corso.

In mancanza, la debolezza si estenderà progressivamente agli altri asset denominati in Euro.

La percezione del rischio è al momento delimitata all’area geo-economica europea poiché l’analisi degli spread continua a prediligere l’investimento a rischio in senso lato.

L’equity è ancora forte grazie al contributo dei tecnologici, di tutto ciò che è Growth e soprattutto grazie al contributo dei titoli a media e piccola capitalizzazione USA.

 

Il grafico evidenzia l’analisi spread dell’indice azionario globale MSCI ACWI IMI NET TR Local contro rispettivamente l’indice globale mondiale delle obbligazioni governative, l’indice globale mondiale delle materie prime e l’oro.

InchCapital Platform – Spread Analysis MSCI ACWI IMI NET TR Local vs JPM GBI – DJ UBS Commodity – Gold – Data Source Datalink

Conclusioni, nessun segnale di allerta.

Non si rilevano ancora segnali di allerta per quanto attiene alla percezione del rischio in senso lato.

I livelli raggiunti dall’Euro contro tutte le principali valute sono molto importanti non solo per il breve ma anche e soprattutto per il medio/lungo periodo.

La valuta europea è chiamata ad evidenziare una reazione rialzista o quanto meno a stabilizzarsi su queste aree di rilevazione entro le prossime due settimane.